venerdì 23 marzo 2012

100 uomini al giorno

5/12/2008

I clienti più assidui delle prostitute sono gli uomini di mezza età e sposati, lo rammentano le statistiche e ce lo conferma Marianna, una navigata professionista con alle spalle quasi trenta anni di indefessa... attività.
Non desta meraviglia che i frequentatori delle donne di vita appartengano ad una fascia di età matura; i giovani, in un'epoca come la nostra di proclamata libertà sessuale, riescono quasi sempre a risolvere le loro pulsioni con le coetanee o con qualche signora in vena di trasgressioni, mentre i più anziani, per vergogna o per decadenza fisica, nonostante i prodigi del Viagra, tirano mestamente i remi in barca e si rassegnano ad eccitarsi guardando le veline alla televisione.
Di conseguenza restano gli uomini tra i quaranta ed i sessanta anni "non ancora tanto vecchi da poter fare a meno della donna e non più tanto giovani da poter facilmente e senza vergogna andarne in cerca" (prendendo a prestito l'acuta definizione di Pirandello nel primo capitolo dei Sei personaggi in cerca di autore).
Più difficile resta da comprendere il perchè gli uomini sposati preferiscono tradire sistematicamente le mogli. Potremo immaginare per il desiderio di una compagna più giovane o più attraente, invece ed è sempre Marianna a svelarci l'arcano, per poter parlare, per poter essere ascoltati, anche se da un'estranea e per pochi minuti, che compatisca i loro sfoghi senza rimproverarli.
Il numero di uomini che ancora con assiduità si serve dei favori delle prostitute è impressionante ai nostri giorni, quando si ha l'impressione di una massima facilità di incontri ravvicinati.
Si tratta di milioni di clienti disposti a spendere una cifra immensa, che sfugge completamente al fisco, così solerte nel tartassare i dipendenti a reddito fisso.
Il mercato del sesso oggi è quasi integralmente in mano a donne straniere: albanesi, cubane, colombiane, nigeriane, ma Marianna resiste sulla piazza grazie all'esperienza ed al fisico notevolissimo, nonostante l'età, 42 e gli anni di attività circa trenta.
Figlia d'arte, la mamma lavorava in un celebre casino di via S. Lucia, frequentato prima da gerarchi e ricchi commercianti e nel dopoguerra da politici, professionisti e sempre ricchi commercianti.
Era stata avviata al mestiere dall'augusta genitrice, che aveva venduto, quando aveva tredici anni, la sua verginità per una fortuna ad un vecchio proprietario terriero di Giugliano. in seguito grazie alle sue conoscenze proponeva ai clienti più affezionati la sua bambina, fino a quando la fanciulla, capì di avere una miniera d'oro in mezzo alle cosce e spiccò il volo da sola, arredando un suo appartamento in 
via dei Mille. 
Si fece approntare un sontuoso letto a baldacchino con tendine trasparenti per clienti raffinati, i quali dovevano pagare un supplemento per giacere con lei in quell'ambiente di sapore dannunziano.
Per anni i suoi prezzi furono i più alti di Napoli, ma, tracorsi inesorabilmente gli anni e sfiorita in parte la sua leggendaria bellezza, seppe riciclarsi degnamente, calando i prezzi e sostituendo la qualità con la quantità. A tale scopo aprì una sede distaccata nei pressi della Ferrovia ed i suoi clienti furono prevalentemente piccoli commercianti, rappresentanti, universitari fuori corso e soldati tanti, tantissimi, un vero esercito, che transitò sul suo letto fino a punte di cento uomini al giorno, grazie ad una sua specialità che le meritò il nomignolo della “bolognese”. 
Un record degno di figurare nel guiness dei primati.
Il suo vanto è quello di non aver mai avuto un protettore, il suo cruccio la mancanza di una figlia alla quale insegnare i segreti del mestiere, il quale, oltre ad essere il più antico del mondo, è senza dubbio quello che consente i guadagni più facili e mirabolanti
Questa è la storia di Marianna, una storia che deve ancora concludersi.

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