lunedì 19 marzo 2012

Consigli al Padre eterno

14/10/2007


Meditando sul problema della vecchiaia ho ipotizzato una soluzione, anche se mi serve una raccomandazione, perché per realizzarla ho necessità dell’aiuto di una persona molto importante e bisognerebbe aggiungere un aggiornamento alla creazione.
La senilità, anche la più devastante, sarebbe molto più tollerabile se la vita si svolgesse all’incontrario cominciando dalla morte, che una volta superata non è più un problema e iniziando decrepito, acciaccato ed un po’ rimbambito, ma pieno di speranze e con la certezza di un futuro migliore. Giorno dopo giorno le forze aumentano, i dolori scompaiono, le rughe si dileguano e possiamo lasciare l’ospedale o l’ospizio e ritornare a casa, non senza aver ritirato la pensione, che ci godiamo per svariati anni, ben più di quelli lavorativi (per godere di questo beneficio bisogna però vivere in Italia).
Quindi cominciamo a lavorare e subito, non al momento del congedo, i colleghi ci fanno un bel regalo ricordo: una stampa antica o un orologio di marca. Per alcuni decenni lavoriamo di buona lena, divenendo sempre più giovani e pimpanti e quando cominciamo la scuola siamo nel fiore della fanciullezza. Oltre allo studio pratichiamo spesso e volentieri prima il sesso e poi il gioco. 
Diventi sempre più piccolo fino a quando un bel giorno ti infili in un posto che hai imparato a conoscere come fonte primigenia del piacere. Ti trastulli per nome mesi al caldo, alternando lunghi sonni a brevi nuotate, in un ambiente tranquillo dove gli scocciatori non possono raggiungerti e finalmente concludi in tuo percorso terreno nel fremito interminabile di un orgasmo.

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